CORONAVIRUS: Ecco le DATE con ZERO Contagi

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L‘Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardi, ha effettuato un’analisi con l’obiettivo di prevedere la data entro la quale attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi basandosi sui dati della Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile. Secondo gli esperti la fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia.

Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti dal Governo, pertanto eventuali misure di allentamento con riaperture delle attività e della circolazione delle persone renderebbero le proiezioni non più verosimili.

Dallo studio matematico emerge che le prime regioni a raggiungere ZERO CONTAGI potrebbero essere la Basilicata e l’Umbria il 21 aprile, con il resto del Sud che potrebbe cominciare a vedere la luce tra fine aprile e inizio maggio. Il Lazio dovrà probabilmente attendere almeno il 12 maggio così come gran parte del Centro Italia con molte date attorno a metà Maggio e comunque entro Fine Maggio. Più complicata la situazione sul resto del Nord e sulle Marche: Veneto e Piemonte ne usciranno il 21 maggio; Emilia Romagna, Toscana, Bolzano solo a fine di maggio, e addirittura a Fine giugno in Lombardia e nelle Marche.

Nella tabella l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane dettaglia In modo particolareggiato regione per regione la data minima di assenza di nuovi casi di contagio: Piemonte 21 maggio, Valle d’Aosta 13 maggio, Lombardia 28 giugno, Bolzano 26 maggio, Trento 16 maggio, Veneto 21 maggio, Friuli Venezia Giulia 19 maggio, Liguria 14 maggio, Emilia Romagna 29 maggio, Toscana 30 maggio, Umbria 21 aprile, Marche 27 giugno, Lazio 12 maggio, Abruzzo 7 maggio, Molise 26 aprile, Campania 9 maggio, Puglia 7 maggio, Basilicata 21 aprile, Calabria 1 maggio, Sicilia 30 aprile, Sardegna 29 aprile

ATTENZIONE: L’epidemia si sta riducendo molto lentamente!

Le proiezioni effettuate evidenziano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla cosiddetta “fase 2” dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione. Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe riportare indietro le lancette della pandemia e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati. 

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