Decontribuzione Sud 2023: a chi spetta, come funziona, novità

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Decontribuzione Sud 2023: a chi spetta, come funziona, novità

Tutte le informazioni sull’agevolazione contributiva per le imprese del Sud che assumono personale in vigore fino al 2029

Si tratta di uno sgravio contributivo in favore delle aziende del Sud Italia finalizzato a sostenere l’occupazione, di un valore pari al 30% fino al 2025, al 20% fino al 2027 e al 10% fino al 2029.

In questa utile guida vi spieghiamo nel dettaglio in cosa consiste la decontribuzione Sud, a chi spetta, come funziona e con quali altri bonus è cumulabile.

 

 

COS’È DECONTRIBUZIONE SUD

Decontribuzione Sud è un’agevolazione finalizzata a salvaguardare l’occupazione nelle aree più svantaggiate del Paese e consiste in uno sconto sui contributi previdenziali complessivi dovuti dal datore di lavoro per i propri dipendenti.

Obiettivo della misura decontribuzione Sud è tutelare i livelli occupazionali, riducendo gli effetti negativi determinati dall’epidemia Covid19 sul lavoro dipendente, soprattutto in aree già caratterizzate da situazioni di disagio socio-economico.

 

 

MISURA DELLA DECONTRIBUZIONE, PROROGA E ITER NORMATIVO

La misura è stata introdotta dal Decreto Agosto (decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126) sotto forma di sgravio del 30% fino al 2025. La Legge di Bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178) poi, ha esteso l’esonero contributivo fino al 31 dicembre 2029, modificando la normativa e rimodulando le percentuali in misura pari al:

  • 30% fino al 31 dicembre 2025;

  • 20% per gli anni 2026 e 2027;

  • 10% per gli anni 2028 e 2029.

A confermare le percentuali sono il Messaggio INPS n. 4593 del 21-12-2022 e l’ANPAL in questo focus.

Tuttavia, sebbene sia prevista dalla Legge nazionale fino al 2029, per la sua operatività bisogna attendere, di volta in volta, l’autorizzazione dell’Unione Europea per l’utilizzo delle risorse. Per il 2023, decontribuzione Sud è stata confermata.

Con questa proroga, decontribuzione Sud potrà essere fruita dalle aziende interessate, per ora, fino al 31 dicembre 2023, nell’attesa delle autorizzazioni successive relative al 2024 (su cui vi aggiorneremo). La decisione della Commissione europea C(2022) 9191 del 6 dicembre 2022 prevede un aumento del budget di 5,7 milioni di euro e un incremento del tetto massimo concedibile a titolo di esonero fino a 2 milioni per impresa.

Specifichiamo anche, sempre da un punto di vista normativo e di prassi che:

  • con la Circolare n° 90 del 27-07-2022 l’INPS aveva fornito le istruzioni operative per il periodo 1° luglio – 31 dicembre 2022;

  • con il Messaggio numero 4593 del 21-12-2022, l’Istituto ha  annunciato ufficialmente la proroga al 2023. Vediamo in dettaglio quali sono i beneficiari, l’importo e le caratteristiche dell’agevolazione;

  • con la risposta n. 458 del 10 novembre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito anche che la Decontribuzione Sud è stata esclusa dall’articolo 10-bis del Decreto Ristori a causa delle sue caratteristiche. Secondo l’Agenzia, il beneficio derivante dalla Decontribuzione Sud non costituisce un vero “contributo” come sostegno ai costi effettivamente sostenuti dalle imprese. L’applicazione dell’articolo 10-bis a vantaggi come l’esonero contributivo, che non incide su costi sostenuti dal contribuente, genererebbe un beneficio aggiuntivo non previsto dalla norma. Per quanto riguarda l’esonero contributivo, il riconoscimento della variazione in diminuzione nella dichiarazione avrebbe l’effetto negativo di potenzialmente superare i limiti previsti dalle regole sugli aiuti di Stato del Temporary Framework Covid-19.

 

 

A CHI SPETTA E REQUISITI

La riduzione dal versamento contributivo previsto dalla decontribuzione fiscale Sud ha come destinatari i datori di lavoro del settore privato anche non imprenditori. Tali imprese devono avere sede legale e/o unità operativa/e situata in aree svantaggiate del Centro – Sud Italia, ossia nelle seguenti Regioni:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

Per le imprese che non hanno sede legale in una di queste Regioni, ma hanno una o più unità operative ubicate in tale territorio, è possibile presentare comunque istanza. Però, è necessario che la Struttura INPS territorialmente competente inserisca nelle caratteristiche contributive della matricola aziendale il codice di autorizzazione “0L”. Tale codice, dal 1° gennaio 2018, ha assunto il significato di “Datore di lavoro che effettua l’accentramento contributivo con unità operative nei territori del Mezzogiorno”.

 

 

CHI SONO GLI ESCLUSI

Non possono beneficiare della misura i datori di lavoro del settore agricolo e quelli che stipulano contratti di lavoro domestico. Inoltre, sono esclusi:

  • gli enti pubblici economici e gli istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici ai sensi della legislazione regionale;

  • tutti gli enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione;

  • le ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, in quanto prive dei requisiti per la trasformazione in aziende di servizi alla persona (ASP), e iscritte nel registro delle persone giuridiche;

  • tutte le aziende speciali costituite anche in consorzio ai sensi degli articoli 31 e 114 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267;

  • i consorzi di bonifica e i consorzi industriali;

  • gli enti morali e gli enti ecclesiastici.

Infine, tenuto conto che la misura in trattazione è concessa nel rispetto delle condizioni previste dal Temporary Crisis Framework, sono escluse dall’ambito di applicazione della misura anche le imprese:

  • operanti nel settore finanziario;

  • del lavoro domestico;

  • operanti nella produzione primaria di prodotti agricoli;

  • soggette a sanzioni adottate dall’UE, tra cui, ma non solo persone, entità o organismi specificamente indicati negli atti giuridici che impongono tali sanzioni. Inoltre, escluse anche le imprese possedute o controllate da persone, entità o organismi oggetto delle sanzioni adottate dall’UE o imprese che operano nel settore industriale oggetto delle sanzioni.

COME SI CALCOLA LA DECONTRIBUZIONE SUD

Il beneficio corrisponde ad una riduzione dal 30% al 10%, a seconda del periodo di applicazione, sul totale dei contributi previdenziali che l’azienda deve versare.

Lo sconto fiscale non è invece applicabile a premi e contributi che il datore di lavoro è tenuto a versare all’INAIL.

Nello specifico, l’esonero è pari al:

  • 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, fino al 31 dicembre 2025;

  • 20% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per gli anni 2026 e 2027;

  • 10% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per gli anni 2028 e 2029.

L’INPS nel Messaggio n, 4593 del 21-12-2022 ha chiarito anche che, come previsto dalla decisione della Commissione europea C(2022) 9191 final del 6 dicembre 2022, il massimale di erogazione degli aiuti ricompresi nel Temporary Crisis Framework è stato innalzato a:

  • 300.000 euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell’acquacoltura;

  • 2 milioni di euro per tutte le altre imprese ammissibili al regime di aiuti esistente.

Con riferimento poi, ai massimali illustrati nel Messaggio n. 4593 del 21-12-2022, l’INPS precisa che:

  • se un datore di lavoro opera in più settori per i quali si applicano massimali diversi, per ciascuna di tali attività dovrà essere rispettato il relativo massimale di riferimento;

  • non potrà, comunque, mai essere superato l’importo massimo complessivo di 2 milioni di euro per datore di lavoro.

 

 

ESEMPIO CALCOLO

Facciamo un esempio su come si calcola il valore di decontribuzione Sud. L’agevolazione sud è un esonero contributivo (abbattimento dei contributi a Se un datori di lavoro deve versare contributi INPS per 100 euro, fino al 31 dicembre 2025, lo sgravio è del 30%. Ovvero, il costo di abbatte di 30 euro e dovrà versare solo 70 euro. Restano esclusi premi e contributi che il datore di lavoro è tenuto a versare all’INAIL.

A CHI SI APPLICA L’ESONERO

La misura decontribuzione Sud 2023 spetta:

  • per tutti i rapporti di lavoro subordinato, sia instaurati che in fase di instaurazione, diversi dal lavoro agricolo e domestico, purché sia rispettato il requisito geografico della sede di lavoro. È bene precisare che Decontribuzione Sud vale anche per i contratti a tempo determinato.

  • anche per i rapporti di lavoro in corso, non soltanto alle nuove assunzioni. Dunque può essere fruito anche in caso di semplice trasferimento del lavoratore in una unità produttiva sita nei territori agevolati.

Per ricevere lo sgravio, i datori di lavoro devono però dimostrare:

  • la regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale, ai sensi della normativa in materia di documento unico di regolarità contributiva (DURC);

  • l’assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge;

  • il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

 

 

COME FARE DOMANDA PER LA DECONTRIBUZIONE SUD

Come specificato dall’INPS nel Messaggio n. 4593 del 21-12-2022, per il 2023 valgono le stesse regole applicative dello scorso anno. I datori di lavoro interessati, che intendono fruire della misura “decontribuzione sud”, possono fare richiesta in modo differente a seconda di dove operano. Ovvero:

  • coloro che operano con il flusso Uniemens, dovranno esporre, a partire dal flusso Uniemens di competenza del mese di luglio 2022 e per tutto il 2023, i lavoratori per i quali spetta l’agevolazione valorizzando, secondo le consuete modalità, l’elemento <Imponibile> e l’elemento <Contributo> della sezione <DenunciaIndividuale>. Tutti i dettagli tecnico operativi sono chiariti nel paragrafo 7 della Circolare n° 90 del 27-07-2022;

  • coloro che sono iscritti alla Gestione pubblica, per usufruire dell’esonero relativamente ai periodi da luglio 2022 a dicembre 2023, dovranno esporre nel flusso Uniemens, sezione ListaPosPA, a partire dal mese di luglio 2022 e per tutto il 2023, i lavoratori per i quali spetta l’esonero. Dovranno valorizzare, secondo le consuete modalità, l’elemento <Imponibile> e l’elemento <Contributo> della gestione pensionistica, indicando in quest’ultimo la contribuzione piena calcolata sull’imponibile pensionistico del mese. Per esporre il beneficio spettante dovrà essere compilato l’elemento <RecuperoSgravi> di <GestPensionistica>, secondo le modalità del paragrafo 8 della Circolare n° 90 del 27-07-2022.

Per le istruzioni contabili invece, bisogna seguire le indicazioni tecnico operative fornite al paragrafo 9 della stessa Circolare Inps 90 del 2022.

Vi aggiorneremo invece, sulle modalità di domanda valide per il 2024. Vediamo, però, come si calcola la decontribuzione Sud.

CUMULABILITÀ DECONTRIBUZIONE SUD

Con quali misure è cumulabile l’agevolazione Decontribuzione Sud? L’INPS, nella Circolare n° 90 del 27-07-2022, specifica che la misura risulta cumulabile con:

  • altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente. Ciò sempre nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta, e sempre che non vi sia un espresso divieto di cumulo previsto dall’altra disposizione;

  • il nuovo Bonus assunzioni NEET under 30 introdotto dal Decreto Lavoro convertito in Legge, che ha tal proposito non impedisce di usufruire dell’incentivo in maniera esclusiva o alternativa ad altri. L’agevolazione contributiva, in questo caso, è rivolta a chi assume entro la fine dell’anno 2023 i giovani NEET (cioè ragazzi e ragazze che non studiano né lavorano) che abbiano una età al di sotto dei 30 anni, purché si verifichino determinate condizioni, e può essere richiesta e goduta insieme all’incentivo decontribuzione sud.

CASI PARTICOLARI

La Circolare n° 90 del 27-07-2022 specifica anche le istruzioni operative per alcuni casi particolari di lavoratori, ovvero quelli somministrati e quelli marittimi. Vediamoli nel dettaglio.

1) DECONTRIBUZIONE SUD PER LAVORATORI SOMMINISTRATI

Cosa succede nel caso di rapporti di somministrazione di lavoro? L’INPS ha precisato che ai fini della decontribuzione conta la sede effettiva di svolgimento della prestazione di lavoro dunque, in sostanza, quella dell’utilizzatore.

Quindi se, ad esempio, il lavoratore in somministrazione svolge la propria attività lavorativa in unità operative dell’azienda utilizzatrice ubicate nelle aree svantaggiate, il beneficio può essere riconosciuto anche se l’Agenzia di somministrazione ha sede in un altro territorio non ammesso. Viceversa lo sgravio contributivo non è concesso se il lavoratore dipendente di un’Agenzia di somministrazione con sede legale o operativa nel Mezzogiorno svolge la prestazione lavorativa presso un utilizzatore ubicato in regioni differenti.

Si tratta di una parziale rettifica – confermata anche dalla Circolare n° 90 del 27-07-2022 – delle precedenti indicazioni fornite dall’Istituto, secondo le quali l’Agenzia di somministrazione avere sede in uno dei territori ammessi, basata su nuove indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro. L’INPS ha specificato, inoltre, che dato che il costo del lavoro effettivamente sostenuto dall’Agenzia di somministrazione va sempre trasferito in capo all’azienda utilizzatrice, lo stesso avviene per i benefici economici legati all’assunzione o alla trasformazione di un contratto di lavoro stipulato a scopo di somministrazione. Questo significa che le Agenzie di somministrazione non beneficiano direttamente della misura di decontribuzione, in quanto sono tenute per legge a trasferire il beneficio alle aziende utilizzatrici.

 

 

2) DECONTRIBUZIONE SUD PER I LAVORATORI MARITTIMI

L’INPS ha chiarito che, nel caso dei lavoratori marittimi tenuti a svolgere la propria attività lavorativa a bordo delle navi, la cui sede di lavoro è la nave, è comunque possibile per le imprese armatoriali beneficiare della decontribuzione. L’esonero può essere concesso per i lavoratori marittimi imbarcati su navi iscritte nei compartimenti marittimi ricadenti nelle Regioni ammesse.

COME FUNZIONERÀ DECONTRIBUZIONE SUD DAL 2024

Per quanto concerne il funzionamento di Decontribuzione Sud riferito al periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2029, le relative istruzioni saranno fornite all’esito del procedimento di autorizzazione dell’Unione europea (TFUE) su cui vi aggiorneremo. La misura sarà erogata nel rispetto delle condizioni previste dalla normativa applicabile in materia di aiuti di Stato.

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